Dopo una prima intenzione di rivolgersi alla Corte di Appello Internazionale, la Ferrari ha comunicato alla FIA che ha deciso di non procedere contro la penalità di Vettel in Messico.
La Ferrari, finalmente, ha messo la parola fine alla telenovela: il team italiano ha deciso, infatti, di non ricorrere alla Corte di Appello Internazionale per chiedere la revisione della sanzione comminata a Vettel nel Gran Premio del Messico.
La Scuderia di Maranello, dopo la conferenza stampa in Brasile e la teleconferenza con i commissari di gara, aveva continuato a sentirsi defraudata dalle decisioni prese in Messico ed aveva annunciato l’intenzione di fare appello alla Corte Internazionale.
Ora, dopo le canoniche 96 ore, durante le quali il team aveva facoltà di decidere se procedere o desistere dall’azione legale, la Scuderia italiana ha scelto di lasciar perdere e di accettare il responso dei giudici di gara.
Ma la voce grossa ha fatto, perlomeno, capire ai vertici della Federazione che il malumore a Maranello ha raggiunto dei livelli record e che non si è più disposti a tollerare comportamenti discriminatori nei confronti della Ferrari.
Probabilmente il tempo della passività e del buonismo, che è durato anche troppo, è finito: d’ora in avanti, secondo noi, la politica del team sarà diversa e si cercherà di recuperare quel peso e influenza che negli anni è andato scemando a favore di altre Scuderie, Mercedes e Red Bull in primis.
La Ferrari non può essere trattata alla stregua di una Manor (con tutto il rispetto che merita) visto che rappresenta la storia dell’automobilismo e conta con il più alto numero di tifosi in assoluto: chi di dovere deve capire che senza le Rosse la Formula 1 non avrebbe futuro e catturerebbe lo stesso interesse di una GP2 qualsiasi.
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