Nel giorno della doppietta Ferrari e del consistente allungo in classifica di Vettel, l’anglo-caraibico accusa la Scuderia di Maranello di aver favorito il tedesco.
Nel giorno della splendida doppietta Ferrari a Monaco, che cancella un digiuno lungo sedici anni sul circuito monegasco, Lewis Hamilton accusa il team italiano di aver deliberatamente favorito il proprio pilota numero 1, facendo perdere la vittoria a Kimi Raikkonen.
Ora, devo essere il sincero, questo tema mi infastidisce parecchio, in primo luogo perché leggo sul web tanti sedicenti tifosi che parlano di un complotto della Ferrari nei confronti di Kimi per favorire Vettel, criticando le scelte della Scuderia di Maranello.
Devo essere sincero, sono convinto che Seb la vittoria se la sia garantita in pista, grazie ai giri record fatti dopo il pit di Raikkonen, leggittimati poi dal vantaggio accumulato subito dopo essere rientrato in pista davanti al finlandese.
Ma, se anche ci fosse stato qualche piano, studiato a tavolino, per favorire il tedesco non griderei allo scandalo ma lo troverei del tutto normale, visto il punteggio in classifica generale dei due piloti che vede Seb molto più avanti di Raikkonen.
Non digerisco, invece, che un pilota come Lewis Hamilton, favorito già più volte nel corso della stagione grazie ai team orders dati al suo compagno di squadra, abbia il coraggio di accusare la Ferrari di aver favorito Sebastian Vettel.
“E’ chiaro che la Ferrari ha favorito il pilota numero uno – ha affermato l’inglese – e che fanno di tutto per far guadagnare il maggior numero di punti possibile a Vettel. Su un circuito come Monaco, francamente, è molto raro che il pilota di testa venga superato dopo la sosta ai box a meno che il team non decida di favorire l’altro pilota.”
Cosa dobbiamo dire se non che Hamilton ha una faccia tosta incredibile nel fare certe dichiarazioni, proprio lui che ha come compagno una vittima sacrificale ad ogni gara, e il celebre detto “un bel tacer non fu mai scritto” calza a pennello come non mai in questa circostanza.
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